Michela Murgia: una scrittrice, una pensatrice, una voce critica della contemporaneità
Michela Murgia (3 giugno 1972 – 10 agosto 2023) è stata una delle figure più incisive della cultura italiana contemporanea. Scrittrice, saggista e attivista, ha saputo combinare una produzione letteraria raffinata con un impegno civile profondo e coerente, diventando una voce di riferimento nel dibattito pubblico su temi come la giustizia sociale, la politica e i diritti civili.
Le origini e la formazione
Nata ad Ales, in Sardegna, Michela Murgia ha vissuto un’infanzia e un’adolescenza profondamente radicate nella cultura e nelle tradizioni della sua terra, esperienze che hanno influenzato in modo indelebile la sua scrittura. Prima di dedicarsi alla letteratura, ha lavorato in contesti molto diversi, tra cui l’insegnamento di religione cattolica e il telemarketing, lavori che le hanno permesso di osservare da vicino le dinamiche sociali e lavorative spesso al centro dei suoi scritti.
Il debutto letterario e il successo con Accabadora
Michela Murgia ha esordito nel 2006 con Il mondo deve sapere, un libro-denuncia sul mondo alienante del telemarketing. Questo “diario tragicomico” ha ispirato il film Tutta la vita davanti di Paolo Virzì, portando il suo nome al grande pubblico.
Il successo internazionale è arrivato nel 2009 con Accabadora, vincitore del Premio Campiello. Ambientato in Sardegna, il romanzo affronta temi universali come la maternità, il rapporto tra vita e morte e il senso di appartenenza, intrecciandoli con le tradizioni locali. Con uno stile lirico ma incisivo, Murgia ha esplorato il ruolo delle accabadoras, figure tradizionali che accompagnavano i morenti nel loro ultimo viaggio, offrendo una riflessione profonda sull’eutanasia e sulla dignità del fine vita.
La pluralità dei suoi interessi letterari
La scrittura di Michela Murgia si è sempre mossa tra narrativa, saggistica e pamphlet, dimostrando una versatilità rara. Con Ave Mary (2011), ha analizzato il ruolo della figura femminile nella cultura cattolica, mettendo in discussione stereotipi e pregiudizi di genere. Nel 2018, con Istruzioni per diventare fascisti, ha realizzato un’opera provocatoria e ironica che riflette sui rischi di una deriva autoritaria nella società contemporanea.
Ha scritto anche per il teatro, come dimostrato da L’inferno è una buona memoria (2020), monologo dedicato a Joyce Lussu, e si è cimentata nel genere epistolare con Tre ciotole (2023), un’opera intima e struggente in cui ha affrontato il tema della malattia e del senso del vivere.
L’impegno civile e politico
Murgia non è stata solo una scrittrice, ma anche un’attivista instancabile. Ha preso posizione su temi come la disuguaglianza di genere, i diritti LGBTQ+, la laicità dello Stato e le politiche migratorie, usando i suoi canali social e i media per stimolare un dibattito aperto e inclusivo.
Nel 2014 si è candidata come presidente della Regione Sardegna con la lista Sardegna Possibile, portando avanti un programma basato sulla sostenibilità e sull’autonomia culturale e politica dell’isola. Anche se non ha vinto, questa esperienza ha confermato la sua capacità di tradurre le idee in azioni concrete.
Il rapporto con la malattia e il commiato pubblico
Nel 2023, Michela Murgia ha rivelato di avere un carcinoma renale al quarto stadio. Con una trasparenza rara, ha condiviso il suo percorso, parlando della malattia non come una tragedia ma come una parte inevitabile della vita. Ha scelto di vivere il tempo che le restava circondata da affetti e amore, celebrando un’unione civile con il compagno e le persone della sua “famiglia queer”, ribadendo il valore delle relazioni che vanno oltre le convenzioni sociali.
Murgia è morta il 10 agosto 2023 a 51 anni, lasciando un’eredità culturale e umana straordinaria.
L’eredità di Michela Murgia
Con la sua scrittura incisiva e il suo impegno civile, Michela Murgia ha saputo raccontare l’Italia contemporanea in tutte le sue contraddizioni. La sua eredità vive nei suoi libri, nelle sue battaglie e nell’esempio di una vita vissuta con coraggio, autenticità e una profonda passione per il cambiamento.