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Giordano Bruno Guerri

Storico, saggista, giornalista e manager museale

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Biografia

Giordano Bruno Guerri è nato a Iesa, una frazione di Monticiano in provincia di Siena, figlio di Gina Guerri e di Febo Anselmi, detto Ebo. Il padre sposò Gina in seconde nozze dopo l’introduzione del divorzio in Italia.[4]

Nonostante il nome di battesimo, la famiglia gli impartì un’educazione di stampo cattolico. Ha raccontato la storia della sua famiglia, a partire dai nonni fino all’infanzia, in Ebo e Gina, pubblicato come allegato al Corriere della Sera nel luglio 2011. I genitori, contadini inurbati a Colle di Val d’Elsa (Siena), dopo avere fatto gli operai aprirono prima una trattoria, poi un negozio di alimentari, che fallì; per due anni (1963-64) lavorarono a Viareggio come coppia di domestici e nel 1965 si trasferirono con lui nell’hinterland milanese, Ospiate di Bollate, come operai. Lì alternò gli studi a lavori saltuari. Prese parte al Sessantotto “come cane sciolto ringhiante, ma non politicizzato” e conseguì la licenza liceale nel 1969. Si iscrisse quindi alla facoltà di Lettere moderne (indirizzo di Storia contemporanea) alla “Cattolica” di Milano, come dirà egli stesso poi, per la curiosità di voler conoscere la vita durante il regime fascista, a suo parere descritto troppo superficialmente dagli storici dell’epoca.[5]

Con l’inizio della frequenza universitaria andò a vivere da solo. Si mantenne agli studi lavorando come correttore di bozze, dapprima a domicilio e poi alla Garzanti, presso cui fu impiegato fino al 1980. Le sue Norme grafiche e redazionali, scritte nel 1971 per la Bompiani, sono tuttora in uso. Nel 1974 si laureò con una tesi su La figura e l’opera di Giuseppe Bottai, che fu pubblicata da Feltrinelli nel 1976[6].

Nel 1982 è stato uno dei curatori della mostra “Anni Trenta. Arte e cultura in Italia”, allestita negli spazi di Palazzo Reale di Milano, Arengario e Galleria del Sagrato. Nel 1984 inizia a collabora con Il Giornale di Indro Montanelli come opinionista.[5] Nel 1985, dopo il successo ottenuto dal saggio Povera santa, povero assassino. La vera storia di Santa Maria Goretti (Mondadori), fu nominato direttore del mensile Storia Illustrata. Non essendo ancora giornalista, svolse il praticantato come direttore, ottenendo l’iscrizione all’Albo dei giornalisti nel 1986. Con una formula che collegava la storia all’attualità, in 15 mesi portò le vendite da 60 a 150 000 copie, e nel 1986 fu promosso direttore editoriale della Mondadori, incarico che svolse fino al 1988. Nel 1989 assunse la direzione del mensile Chorus, incarico che tenne fino al 1991[5], per trasferirsi a New York.

Nel 1995 ritornò in Italia, a Roma, accettando un’offerta della RAI. Condusse il programma Italia mia benché, insieme a Cinzia Tani, che andò in onda fino al 1997.[5] Dal 2003 al 2008 è stato presidente della Fondazione Ugo Bordoni, istituto di alta cultura nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Nell’incarico si adoperò come “ponte fra la cultura umanistica e quella scientifica” e fondò il ForumTal, di cui è ancora presidente: Il TAL (Trattamento Automatico del Linguaggio) è la tecnologia che insegna alle macchine a comprendere, parlare e scrivere l’italiano.

Dall’ottobre del 2008 è presidente (e dal 2014 anche direttore generale) della Fondazione Vittoriale degli Italiani, la casa di Gabriele D’Annunzio a Gardone Riviera, cui ha ridato slancio con nuove creazioni museali e l’acquisizione di opere d’arte contemporanea e di importanti documenti, portandola da 146.000 a oltre 265.000 visitatori.Nel 2016 il ministro Dario Franceschini l’ha confermato per il terzo mandato, fino al 2021. A fine 2021, il Consiglio di Amministrazione ha rinnovato per un ulteriore quinquennio la sua nomina a presidente dell’istituzione.

Premiato al Salone del Libro di Torino

Al Salone del Libro di Torino 2023, presso l’Arena Piemonte, a Giordano Bruno Guerri (in occasione dell’incontro legato alla riedizione dei quaderni dannunziani – editi da Casa Editrice Giubilei – tra lo stesso Guerri e Alessandro Gnocchi, moderato da Matteo Sacchi) è stato conferito il premio “Il libro dei libri” per la sua pubblicazione “D’annunzio. La vita come opera d’arte”, edito da Rizzoli nel 2023.

La “chiacchierata magistralis” su D’Annunzio che Guerri ha fatto a Ivrea nell’ambito delle manifestazioni legate alla Capitale del Libro 2022 ha avvinto il pubblico del Teatro Giacosa, un pubblico che, partecipe e affascinato dalla straordinaria bravura dell’oratore, gli ha tributato un applauso lungo e caloroso.

La scelta è ricaduta sulla sua ultima opera su D’annunzio anche perché essa ben rappresenta uno dei filoni del dossier di candidatura di Ivrea Capitale Italiana del libro.

 

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Giornalista, conduttore radiofonico, opinionista e conduttore televisivo
Storica casa editrice (ha ritirato il premio il Direttore Generale Massimo Turchetta)
Giornalista de La7
Scrittore, giornalista e docente di scrittura creativa
Ricercatrice
Sociologo ed esperto di pianificazione territoriale partecipata
Editore, giornalista, consulente in marketing