FEGE: 1 giorno – mattina
La settima edizione del Festival dell’Editoria e del Giornalismo Emergente si è aperta questa mattina al PalaSì! di Terni con una sala piena di studenti, docenti, ospiti e istituzioni. È la prima volta che FEGE arriva in Umbria, ed è subito chiaro che non sarà l’ultima: lo ha ribadito con convinzione Sauro Pellerucci, presidente del festival, nel suo discorso di apertura accanto al founder e direttore artistico Piero Muscari.
“FEGE arriva a Terni per rimanerci”, ha detto Pellerucci, “e vuole consolidare un modello di giornalismo etico, positivo e consapevole”.
Fin dall’inizio, il tono è stato chiaro: un festival per tutti, dai professionisti ai giovani in formazione, con uno sguardo rivolto al futuro, ma radicato nei valori fondamentali della parola, dell’ascolto e della comprensione profonda della realtà.
Ha preso la parola anche l’assessore alla cultura del Comune di Terni, sottolineando l’importanza del festival come occasione per ridare alla città il ruolo di bacino culturale che merita:
“Terni è una città centrale, non solo geograficamente ma anche per vocazione culturale. Grazie a questo festival, torniamo a riflettere insieme e a creare un dialogo che può farci crescere come comunità.”
Non sono mancati i momenti di riflessione profonda, toccando temi storici e culturali di grande impatto. L’intervento che ha emozionato tutti ha ricordato l’assassinio di Aldo Moro e la fine di un sogno politico italiano:
“Quando è morto Moro, è morto un sogno. Quel sogno non si poteva più realizzare e, in parte, sono morto anch’io. Per questo oggi è una giornata che invita a riflettere.”
Parole forti, che hanno trovato grande risonanza nel silenzio attento dei giovani presenti. FEGE è anche questo: spazio di riflessione autentica, lontano dalla retorica che spesso permea il discorso pubblico.
Tra i messaggi più potenti della mattinata, quello che invita a riappropriarci del significato della parola, a capire che il giornalismo non è solo narrazione, ma è ascolto, studio, silenzio, profondità.
E rivolgendosi direttamente agli studenti:
“Dite ai vostri genitori che FEGE continua anche nel pomeriggio. Ditegli che vale la pena esserci. Tornateci anche voi, se vi fa piacere, perché è un’occasione da non perdere per capire davvero il giornalismo e il nostro tempo.”
Il Festival prosegue con un programma fitto e coinvolgente per tutte le giornate fino al 30 marzo.
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