Sauro Pellerucci a Radio Corriere dell'Umbria

Sauro Pellerucci: “Il Fege è l’orgoglio di Terni e uno snodo culturale per il futuro”

Nell’intervista rilasciata a Radio Corriere Umbria, il presidente del Festival, Sauro Pellerucci, ripercorre i momenti più significativi dell’edizione 2025.

Un festival che ha lasciato il segno

Nel corso di un’intervista a Radio Corriere dell’Umbria, Sauro Pellerucci, presidente del Festival dell’Editoria e del Giornalismo Emergente (FEGE), ha tracciato un bilancio ricco e positivo dell’edizione 2025 appena conclusa. L’evento ha trasformato la città di Terni in un polo culturale d’eccezione, generando un impatto profondo sul territorio e offrendo un’opportunità concreta di rilancio.

“È stato un evento immersivo, che ha coinvolto l’intera città, dai giovani ai professionisti, fino agli ospiti premiati. Non si è trattato solo di numeri, ma di emozioni condivise, di partecipazione autentica e di un senso di appartenenza ritrovato”, ha dichiarato Pellerucci.

Terni capitale culturale e laboratorio di futuro

L’obiettivo del festival è stato fin dall’inizio quello di amplificare l’identità della città, non solo sul piano locale, ma anche nazionale e internazionale. Terni, storicamente conosciuta per la sua vocazione industriale, ha dimostrato di avere le carte in regola per essere protagonista anche nel campo culturale.

“Eventi come il Fege e il TIC Festival dimostrano che Terni ha la capacità di attrarre progettualità di valore. La nostra città ha tutti i requisiti per ospitare eventi culturali di respiro internazionale, non solo per l’industria”, ha sottolineato Pellerucci.

Le nuove generazioni protagoniste

Uno degli aspetti più apprezzati dell’edizione 2025 è stato il forte coinvolgimento delle scuole e dei giovani. Gli studenti non solo hanno assistito agli eventi, ma hanno anche prodotto contenuti giornalistici pubblicati su testate locali come il Corriere dell’Umbria.

“Un articolo scritto da una classe seconda, intitolato ‘Terni diventa capitale’, ci ha emozionato. Era esattamente il nostro intento: far sentire i giovani parte di una comunità che può guardare al futuro con fiducia”, ha raccontato il presidente.

Un format narrativo e immersivo

A fare la differenza, secondo Pellerucci, è stato il format innovativo ideato insieme a Piero Muscari, founder del festival. Le interviste si sono trasformate in narrazioni, capaci di coinvolgere il pubblico in modo autentico e profondo.

“Non si trattava di domande e risposte, ma di racconti. Questo ha reso l’esperienza unica, creando un forte legame tra palco e platea, tra ospiti e cittadini.”

La tecnologia ha giocato un ruolo chiave nel successo dell’edizione 2025. Il Palasì è stato trasformato in un vero e proprio studio televisivo, con collegamenti in tempo reale, dirette streaming e maxischermi in Piazza della Repubblica.

“Abbiamo creato un polo culturale interattivo che ha permesso ai partecipanti di vivere l’evento dentro e fuori la sala. Quando il conduttore compariva dal vivo dopo essere stato visto sul maxischermo, l’effetto ‘wow’ era garantito.”

Uno sguardo al 2026: nuove sfide, stesso entusiasmo

Pellerucci ha confermato che sono già iniziati i lavori per FEGE 2026. L’obiettivo è quello di rafforzare la rete con gli ordini regionali dei giornalisti e continuare a scoprire e valorizzare nuove eccellenze dell’informazione emergente.

“In un momento storico in cui il giornalismo sta cambiando velocemente, è fondamentale preservare la qualità e la veridicità delle informazioni. Il Fege vuole essere un punto di incontro tra il giornalismo tradizionale, i nuovi media e i social, aiutando questi mondi a dialogare con consapevolezza.”

Il ringraziamento alla città

Infine, Pellerucci ha voluto ringraziare la Fondazione Carit, gli sponsor, e soprattutto la cittadinanza ternana e umbra, che ha partecipato con entusiasmo e senso di comunità.

“La coesione che si è creata attorno al festival è stata il nostro più grande successo. Quando un territorio capisce che promuovere la cultura è un investimento collettivo, allora tutto diventa possibile.”

Il Festival dell’Editoria e del Giornalismo Emergente si conferma così non solo un evento, ma un processo in evoluzione, capace di unire territori, generazioni e linguaggi per costruire un futuro più consapevole.

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