In un’era dominata dalla tecnologia, Davide Giacalone pone l’accento sulla trasformazione digitale all’interno degli organi di Stato, sottolineando l’esperienza del tribunale di Roma. Mentre la digitalizzazione di quest’ultimo non si discosta drammaticamente da quella di altri paesi europei, l’Italia sembra rimanere indietro in termini di produttività.
Le sfide erano evidenti: la cancelleria, con le sue procedure radicate, soffriva di sotto organico. L’innovazione, che avrebbe potuto ridurre notevolmente l’onere del lavoro manuale e i cumuli di documenti cartacei, sembrava un’utopia. Eppure, con l’avvento della comunicazione digitale, si è presentata l’opportunità di trasferire documenti con un semplice click, semplificando enormemente le procedure.
La svolta è stata possibile grazie a un deciso impegno e una chiara direzione. Tuttavia, Giacalone sottolinea come un cambiamento nella volontà politica può facilmente arrestare tale progresso. Il suo commento pungente sul fatto che “con un cambio di governo tutto può svanire” evidenzia le sfide persistenti nell’attuazione della modernizzazione.
Concludendo, Giacalone ci invita a riflettere: perché il nostro paese fatica a evolversi? La risposta potrebbe risiedere non solo nella volontà politica ma anche nell’approccio operativo adottato nel corso degli anni. La sua riflessione sottolinea l’importanza di abbracciare l’innovazione e di mantenere una visione coerente per garantire un vero e duraturo cambiamento.
