Nell’era digitale, la pandemia ha messo in evidenza la nostra crescente dipendenza dalla tecnologia e la necessità di comunicare in modi nuovi. Tuttavia, secondo Davide Giacalone, la tecnologia agisce come un amplificatore, mettendo in luce non solo le nostre curiosità ma anche le nostre debolezze. Se, ad esempio, una persona mostra interesse per una teoria di cospirazione come quella dei terrapiattisti, le piattaforme digitali sono in grado di profilare queste inclinazioni, portando a un potenziale pericolo di manipolazione dell’opinione.
Ma la vera domanda sorge: quale è la responsabilità di chi fornisce informazione in questo scenario? Giacalone sottolinea che troppo spesso, sia in politica che nei media, la ricerca del consenso porta a una rappresentazione distorta della realtà. Siamo circondati da notizie negative perché “fa spettacolo l’accoltellamento” piuttosto che storie positive come “l’innamoramento”. Questa narrazione scewata non solo fornisce un’immagine falsa della realtà, ma anche corrompe la percezione collettiva.
È fondamentale, dunque, che i media e coloro che diffondono informazioni siano consapevoli del potere e dell’importanza della loro voce, e che scelgano con cura ciò che condividono, per rappresentare una realtà equilibrata e autentica.