Michelangelo Tagliaferri: qualche nota biografica
Sociologo ed esperto di pianificazione territoriale partecipata, Michelangelo Tagliaferri ha insegnato in diverse Università e in scuole di alta specializzazione sia in Italia che nel mondo. Membro di numerosi consigli di amministrazione nonché responsabile scientifico di istituti attivi nel campo della formazione e degli studi sulla comunicazione, formatore e consulente, Tagliaferri è impegnato in ricerche d’avanguardia per aziende ed enti pubblici. Considerato tra i più grandi esperti in comunicazione del nostro Paese, e noto al grande pubblico per essere stato consulente di Forza Italia e dell’Ulivo, è tra i fondatori dell’Accademia di Comunicazione di Milano, scuola che ha formato generazioni di professionisti della pubblicità e del marketing.
Il filo rosso di una ricerca umana e professionale
Un’attività poliedrica, quella di Michelangelo Tagliaferri, ma legata a tematiche che hanno da sempre informato la sua ricerca umana e professionale. È possibile creare le condizioni affinché il mondo possa produrre e distribuire le sue ricchezze in modo più responsabile ed equo? Come possono agire le persone e/o le organizzazioni per sviluppare al meglio la loro “vocazione” o attitudine nell’ambito di contesti definiti? Questi alcuni tra i temi più significativi, da cui si dipartono, per consonanza, tutti gli altri. Ecco, allora, l’impegno nel mondo della cooperazione e dei sistemi cooperativi, quello inerente alla sussidiarietà, alla pianificazione territoriale e alla partecipazione dei cittadini alle scelte relative alle comunità e ai territori.
La comunicazione per gli Enti Pubblici
Per Tagliaferri anche gli Enti Pubblici devono farsi carico di una comunicazione più consapevole e responsabile nel rapporto con la cittadinanza. Da qui un ampio e variegato ventaglio di esperienze: dalla consulenza per la nascita del “marchio “Diplomazia economica italiana”, connesso con l’attività del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per sostenere le imprese italiane all’estero e favorire la crescita del Paese, agli incarichi per le manifestazioni Expo Saragozza 2008 e Shangai 2010, come pure per la candidatura di Milano Expo 2015 sempre per il MAE. Un impegno istituzionale, il suo, ultradecennale: come consulente per le strategie e le attività di Comunicazione e Formazione ha svolto incarichi per il Ministero della Salute (in merito alla comunicazione sulla Legge antifumo, con la campagna più importante che sia stata fatta in Italia nel campo della prevenzione), per quello della Pubblica Istruzione, per l’Istituto Superiore di Sanità, per la Presidenza del Consiglio (in merito agli URP), per l’Agenzia Italiana del farmaco, per diverse regioni e comuni italiani (in particolare nell’ambito del marketing territoriale), e per innumerevoli altri enti.
La comunicazione per le imprese
Alle riflessioni di natura più politica si sono affiancate, nell’ottica della responsabilità e dell’innovazione, quelle sul sistema delle imprese e su un tipo di comunicazione legata a un consumismo critico, che si accordasse coi principi dell’equità e della sostenibilità ambientale. Molto ampio e diversificato il panorama delle aziende con cui Tagliaferri ha collaborato, in relazione a nuovi prodotti, nuovi marchi, modalità attraverso le quali costruire nuovi design, solo per citare alcuni ambiti.
Perché “Accademia di Comunicazione”?
Il punto di sintesi più importante del rapporto di Michelangelo Tagliaferri con la comunicazione è la nascita, nel 1988, di una struttura nella quale sono confluiti i diversi rami della sua poliedrica esperienza di studio, formazione, ricerca e lavoro.
Insoddisfatto dei metodi e dei contenuti che si profilavano riguardo all’insegnamento della comunicazione (non esistevano ancora, verso la fine degli anni Ottanta, delle vere e proprie scuole né facoltà universitarie dedicate), ha fondato, insieme ad altri esperti e professionisti, e in partenariato con la Confindustria, la Fondazione Agnelli e la Regione Lombardia, “Accademia di Comunicazione”, che opera a Milano sin dall’anno della fondazione.
In un contesto che si sviluppava sempre più rapidamente e, soprattutto, gravido di sviluppi rivoluzionari, Tagliaferri è stato un pioniere, tra i primi a comprendere che era necessario fornire un paradigma all’iter formativo e professionalizzante per realizzare un progetto di formazione, ricerca e innovazione della disciplina considerata nei suoi diversi ambiti (marketing, pubblicità, relazioni pubbliche, graphic design e tutte le tecnologie connesse a queste sfere professionali).
La bottega della Comunicazione
Perché non tornare a imparare le cose facendole, cioè imparare a lavorare lavorando? Questa l’idea di fondo. “Accademia di Comunicazione” è, infatti, un centro di applicazione di “experiential learning and education”, una struttura formativa in cui si ricreano le condizioni della vecchia bottega, ma in un contesto assolutamente nuovo e tecnologicamente evoluto. Accademia è una scuola in cui ogni giorno gli studenti sono affiancati da professionisti della comunicazione, un luogo di formazione, di lavoro e di esperienza che prepara concretamente a tutte le professioni creative e strategiche nel campo della comunicazione e che fino a oggi ha preparato e inserito nel mondo del lavoro oltre 4.000 studenti al top delle professioni.
La nuova frontiera della comunicazione
Se la comunicazione è il presupposto per far accadere le cose, è possibile creare le condizioni perché la vita possa essere gestita in modo migliore? E, data l’innovazione come elemento ormai irrinunciabile, in che modo legare la disciplina della comunicazione, quella più persuasiva, umanistica per eccellenza e legata a tutte le aree della retorica applicata, con la scienza dell’informazione? Come agire affinché il tema tecnologico (nei suoi sviluppi più innovativi, legati all’intelligenza artificiale e alla robotica) e quello della comunicazione umanistica possano andare di pari passo, in un rapporto che oggi si gioca principalmente nell’incontro tra tecnologia e società. Questo il nodo concettuale e ideologico che la ricerca, gli studi e la pratica della disciplina devono oggi affrontare; questa la nuova frontiera che Michelangelo Tagliaferri ha deciso di esplorare. Per tale motivo sta nascendo in “Accademia di Comunicazione” un’area che sempre più farà in modo che l’innovazione leghi tecnologia e società, aspetti, questi, essenziali perché congiuntamente danno la linea della comunicazione nuova nel mondo del digitale. Per Michelangelo Tagliaferri bisogna fare in modo che i sistemi atti a produrre marchi, prodotti e innovazione – sempre più in chiave responsabile, sussidiaria, in interazione col cittadino e con il consumatore – possano essere i migliori del mondo. Nel nostro Paese, dove si sono imprese prontissime a fare queste cose, questo sta già accadendo. Ma il sistema complessivo è ancora molto debole da un punto di vista politico: gli studi e la ricerca possono fare in modo che questo divario possa diminuire sempre più, assicurando una maggiore competitività e un maggiore benessere per tutti gli attori coinvolti.